Da oggi, ufficialmente, i dipendenti del Punto Nascita della Casa di Cura Sant’Anna sono esonerati a prestare attività lavorativa.

Lo comunica con nota interna l’Amministratore Unico del Gruppo Tigano che gestisce il Punto Nascita. Otto dei lavoratori avevano, per il tramite del sindacato UGL, con nota a firma dell’Avv. Salvatore D’Angelo, diffidato la Casa di Cura e messo a conoscenza dei fatti l’ASP di Trapani e all’Assessorato della Salute della Regione Siciliana. Invero, già in precedenza il Segretario provinciale UTL-UGL Mario Parrinello e il legale avevano preso parte ad una convocazione sindacale del Direttore Generale dell’ASP, Avv. Fabio Damiani.

Per martedì 5 marzo, il sindacato UGL ha indetto, nei propri locali, una riunione per i dipendenti iscritti al sindacato. All’incontro presenzierà Vito Ditta, segretario provinciale UGL Sanità, Vito Forbice, responsabile per la sanità privata, l’Avv. Salvo D’Angelo , fiduciario UGL ed il segretario provinciale UTL-UGL Mario Parrinello.

Durante l’incontro – specifica il legale – rappresenteremo le possibilità di intraprendere un’azione legale ponendo i fatti al vaglio dell’Autorità Giudiziaria competente. Infatti – specifica il legale – l’ASP, e per la stessa la Regione Siciliana eroga fondi pubblici alla Casa Cura di Sant’Anna, rendicontate anche in relazione al Punto Nascita. Fermo restando le procedure attivate per il licenziamento collettivo davanti all’Ufficio Provinciale del Lavoro, i motivi tipici del licenziamento non sono ben argomentati  dal datore di lavoro e non costituiscono, a nostro parere, giustificazione per il licenziamento medesimo. Ne deriva che, la cessazione dell’attività di ginecologia ed ostetricia non determina, in via automatica una interruzione del rapporto di lavoro, posto che il datore ha raggiunto la soglia minima dei parti previsti per anno 2018. 

Martedì, alle 17.30, l’incontro con gli iscritti al sindacato per valutare le possibilità di agire in giudizio a tutela della propria posizione lavorativa.